La gestione della progettazione Human-centered delle manutenzioni rappresenta un elemento fondamentale nell’organizzazione aziendale, in grado di impattare in maniera significativa su aspetti tecnico-economici, ambientali, sociali e di sicurezza.
Spesso una gestione efficace ed efficiente è ostacolata da alcuni aspetti critici, tipicamente riscontrati nelle organizzazioni in ambito manutentivo:
- Mancanza di digitalizzazione degli asset o errata strutturazione delle informazioni;
- comunicazione non efficace sia all’interno che verso l’esterno dell’azienda;
- mancanza di dati, causa sistemi informativi non adeguati o non interfacciati tra loro;
- carenza o eccesso di informazioni che siano utili al fine di indirizzare le decisioni in modo rapido e mirato;
- impossibilità di prevenire gli eventi a causa di dati assenti, sistemi non adeguati o non in grado di interagire con tecnologie AI, cognitive, machine learning;
- politiche dell’innovazione con approccio esclusivamente top-down (dall’alto) che non consentono di coinvolgere gli operatori sul campo;
- interfacce software non pensate per gli utenti finali.
Cos’è la manutenzione Human-centered?
Lo Human Centered Design (HCD), è un framework di progettazione, estremamente orientato al risultato, che mira a coinvolgere le persone a cui i prodotti e servizi si rivolgono, tenendo conto dei loro bisogni ed aspettative, del contesto dell’applicazione, delle loro abitudini e dei loro modi di operare all’interno dell’organizzazione.
In Sinergest, tale approccio è stato applicato all’ambito manutentivo e unito ai processi di sviluppo agile, che presentano delle fasi divergenti e convergenti, per portare la soluzione passo dopo passo sempre più vicino agli obiettivi del cliente.
Il metodo parte dall’osservazione sul campo e dalla definizione dei requisiti, passando dalle fasi di ideazione e prototipazione, per arrivare alla soluzione finale.
Ogni step fornisce diversi importanti output.
- Osservazione: consente l’identificazione del contesto d’uso e delle abitudini dell’utente, la mappatura del processo attuale (‘AS-IS’), la raccolta di esigenze ed aspettative degli stakeholder.
- Definizione dei requisiti: consente il delinearsi degli scenari d’uso e dei requisiti funzionali. Prevede una prima stesura del nuovo flusso del processo (‘TO-BE’), che consenta di iniziare a progettare una soluzione con il cliente, condividendo una metodologia organizzativa.
- Ideazione: è la fase più creativa, durante la quale vengono realizzati i primi prototipi low-fidelity (wireframe, ecc …), si introducono nuove idee volte anche al miglioramento dei requisiti.
- Pianificazione: in questa fase vengono definiti gli step iterativi di rilascio insieme al cliente.
- Prototipazione e test: si arriva ad un prototipo ad alta fedeltà, vengono eseguiti test UX e UI per una valutazione dell’esperienza d’uso con il cliente.
- Sviluppo e rilascio iterativo: nasce una soluzione che cresce e viene testata progressivamente dal cliente. Il ‘Training on the job’ aiuta ad efficientare la fase di formazione, che avviene sul campo.
- Miglioramento continuo: prevede una misurazione continua dell’iterazione e delle nuove esigenze.
Il processo di gestione delle manutenzioni prevede numerosi soggetti da tenere in considerazione:
- Macchine/impianti;
- operatori;
- responsabili;
- tecnici manutentivi;
- fornitori esterni e di ricambi.
La stessa attenzione deve essere posta alle tecnologie utilizzabili e alle loro modalità di interazione:
- Interfacce HMI (uomo/macchina) dove vengono inserite le informazioni;
- sensoristica che fornisce dati grezzi, rielaborabili da sistemi di intelligenza artificiale o machine learning.
Tali elementi possono essere integrati da software di raccolta dati come MES o come la piattaforma Sinergest Suite, con cui convivono WMS o sistemi di Analytics, e possono integrarsi a software esterni che appartengono a fornitori o a clienti.
In questa panoramica è chiaro che il problema spesso non è avere dati a disposizione, ma è la stessa mole di dati che può rappresentare una criticità. Occorre quindi dare loro valore, perché diventino informazioni che rientrino in processi strutturati e siano messi a disposizione degli operatori e delle decisioni, nella maniera più semplice ed usabile.
I vantaggi della progettazione Human-centered delle manutenzioni
Una corretta fase di progettazione unita ad una tecnologia moderna e flessibile consente di:
- Digitalizzare gli asset dell’intero processo di manutenzione;
- migliorare l’integrazione orizzontale della supply chain (tutti i vari attori della filiera);
- migliorare l’integrazione verticale tra i reparti interni all’azienda (trasmissione delle informazioni e comunicazione tra le varie parti in modo da agevolare l’andamento del processo);
- possibilità di integrarsi con altri sistemi (SW, IoT, ML ecc..) e monitorare le performance, passando così da una semplice gestione degli asset a una gestione delle performance degli asset;
- strutturare un processo di workflow delle informazioni e degli alert in simbiosi ai processi reali dell’azienda, grazie alla possibilità di modellare la tecnologia sul nuovo processo che vogliamo ottenere;
- implementare prodotti e sistemi che garantiscano l’immediata operatività, tenendo conto delle aspettative delle persone sugli aspetti UI/UX (interfacce e usabilità);
- consentire un ‘empowerment’ del personale (accrescimento di potenzialità e responsabilizzazione nel raggiungimento degli obiettivi) grazie ad un maggior coinvolgimento nelle fasi di progettazione;
- beneficiare di significativi contributi da parte degli operatori nei processi decisionali, di miglioramento, di progettazione dei processi e applicazione di tecnologie.